Otto furono i signori da Carrara che ebbero la signoria di Padova e che salvo brevi interruzioni. ebbero il potere dal 1318 al 1405. Benché a Padova vi fosse la Zecca. non tutti fecero coniare monete proprie. La prima moneta carrarese coniata a Padova fu quella di Ubertino da Carrara salito al potere il 10 marzo 1338. la qual moneta è di bassa lega e porta da una parte una stella di sei raggi con intorno la parola «Padua» e dall'altra parte una croce con la parola «Civitas». Iacopino da Carrara che dominò Padova dal 1350 al 1355, ha una moneta d'argento che porta da un lato un Vescovo che sostiene nella mano destra un edificio rappresentante la città ed all'intorno la parola «S. Prosdocimus» che fu il primo vescovo di Padova, e dall'altra parte una croce grande, con le lettere I. F. negli angoli superiori, e due carri (stemma dei Carraresi) negli angoli inferiori ed all'intorno le parole « Civitas Padua»; questa moneta è la prima conosciuta col nome di carrarino, per motivo dei due cari. Una magnifica moneta d'oro è il ducato di Francesco 1 da Carrara detto il vecchio, signore di Padova, Feltre, Belluno, Treviso e Ceneda (ora Vittorio Veneto) dal 1350 al 1388 cioè 38 anni consecutivi. Questa moneta porta essa pure l'effige di S. Prosdocimo, ma invece delle parole (l Civitas Padua ha quelle di «Protector Padue» e dall'altra parte il solito carro. Altre monete d'argento fece coniare questo Francesco il Vecchio, tutte con l'immagine di S. Prosdocimo e con la croce ed il carro e le parole « Franciscus da Carrara». Altre monete carraresi vi sono con la scritta di « S. Daniel martir» e di « Sancta Justina» e tutte portanti nel rovescio il carro ed il nome di Francesco da Carrara. A quel tempo l'arte di governare i popoli era già progredita. come pure era progredita l'industria e specialmente quella dei panni di lana che a Padova era più fiorente che altrove. Quindi era più rilevante il movimento di denaro, specialmente di conio straniero causa la esportazione, e fu appunto Francesco il Vecchio, che con suo decreto datato da Conegliano nel 1385 regolò il cambio delle monete straniere con quelle padovane.
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